La persona offesa a volte è una figura forte ed anche protagonista. In quel caso la querela era stata sporta per l’insistenza del cognato della donna, fatto intervenire sul posto da una teste, che aveva assistito alla scena. La vittima ha chiaramente “incolpato” la teste del l’intervento della sorella e del cognato e quindi della polizia; il cognato in particolare l’avrebbe “costretta” a presentare la querela mentre lei non era assolutamente d’accordo. Invero, non risultava provato che la stessa fosse in stato di incapacità derivante dall’aver assunto alcolici contro la sua volontà; avevano bevuto alcuni aperitivi ma questo risulta l’unico dato certo che certamente non prova che la vittima fosse nell’impossibilità di opporre tutta la resistenza possibile, realizzando un vero e proprio costringimento fisico e psichico. Peraltro, anche il luogo in cui i fatti si sono verificati – all ‘ aperto, intorno ai tavolini di un bar, alla presenza di più persone – dimostra che si è trattato soltanto di atteggiamenti amichevoli scambiati tra persone alticce. Da qui l’assoluzione perché il fatto non sussiste.
