Come difendersi da false accuse di maltrattamenti in famiglia?

Denunciare maltrattamenti in famiglia può essere un passo difficile da compiere, ma è importante per proteggere se stessi e gli altri membri della famiglia dalla violenza e dall’abuso.

 

Cercare supporto da parte di amici, familiari, o di organizzazioni locali o nazionali specializzate nell’aiutare le vittime di maltrattamenti. Si possono contattare anche i servizi sociali del proprio comune o le forze dell’ordine per ottenere assistenza e protezione.

 

Valutare la propria sicurezza: Prima di fare una denuncia, considerare attentamente la propria sicurezza e quella dei familiari. Se la situazione è pericolosa, cercare di trovare un luogo sicuro per se e per gli altri membri della famiglia prima di procedere con la denuncia.

 

Contattare le autorità competenti: Rivolgersi alla polizia, ai carabinieri per fare una denuncia formale di maltrattamenti in famiglia, spiegando loro la situazione nel dettaglio, fornendo tutte le informazioni e le prove disponibili.

 

Raccogliere prove: Cercare di raccogliere quante più prove possibili per supportare la denuncia. Questo potrebbe includere fotografie di lesioni, chat whatsapp, istragram, facebook ecc, registrazioni audio o video degli episodi di maltrattamenti, messaggi di testo o email minacciosi, e qualsiasi altro tipo di documento o testimonianza che possa dimostrare gli abusi subiti.

 

Cercare supporto legale e psicologico: Considerare di ottenere assistenza da un avvocato specializzato in diritto familiare.

 

Ricordare di avere diritti: Come vittima di maltrattamenti, si ha il diritto a essere trattati con rispetto e dignità. Assicurarsi di essere informato sui propri diritti e fare in modo che vengano rispettati durante tutto il processo.

 

Il processo relativo a casi di maltrattamenti in famiglia può essere complesso e coinvolgere diverse fasi. Ecco una panoramica generale del processo:

 

Denuncia o Segnalazione: Il processo di solito inizia con una denuncia o una segnalazione alle autorità competenti, come la polizia o i servizi sociali, da parte della vittima o di un’altra persona a conoscenza degli abusi.

 

Indagini Preliminari: Le autorità conducono indagini preliminari per raccogliere prove e testimonianze relative alla situazione di maltrattamenti. Questo può includere ascoltare la vittima, testimoni oculari, esame di prove fisiche, come fotografie delle lesioni, e raccolta di documenti rilevanti sanitari e non.

 

Provvedimenti Urgenti: Se la situazione è particolarmente grave o urgente, le autorità possono adottare provvedimenti immediati per proteggere la vittima, come l’allontanamento dell’aggressore dal domicilio familiare o l’emissione di un provvedimento cautelare.

 

Valutazione dei Servizi Sociali: I servizi sociali possono essere coinvolti nel caso vi siano minori da tutelare, per valutare la situazione della vittima e della famiglia e fornire soluzioni appropriate.

 

Accusa Formale: Se le prove raccolte sono sufficienti, le autorità possono procedere con un’accusa formale contro l’aggressore. Questo può comportare l’emissione di un’ordinanza di allontanamento dalla casa familiare e l’avvio del processo penale.

 

Processo Penale: Durante il processo penale, l’accusato ha il diritto di essere rappresentato da un avvocato e di difendersi dalle accuse, potrà scegliere il rito con il quale essere giudicato, patteggiamento, abbreviato oppure dibattimento. Al termine il Tribunale emetterà una sentenza.

 

Sentenza e Secondo grado: Se l’accusato viene riconosciuto colpevole, verrà emessa una sentenza di condanna a pena detentiva con o senza sospensione, a seconda che l’imputato abbia svolto il corso per gli uomini maltrattanti. L’accusato ha il diritto di proporre atto di appello contro la sentenza di condanna se ritiene che vi siano stati errori nel processo.

 

Cosa si rischia per maltrattamento?

●      Ambito di Applicazione: L’art. 572 del Codice penale si applica a chiunque maltratti una persona della famiglia o convivente, o una persona sottoposta alla sua autorità o affidata per varie ragioni, come educazione, istruzione, cura, vigilanza, custodia, professione o arte.

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●      Pena: Il maltrattamento di cui sopra è punito con la reclusione da tre a sette anni.

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●      Circonstanze Aggravanti: La pena può essere aumentata fino alla metà se il maltrattamento è commesso in presenza o in danno di una persona minore, una donna incinta o una persona con disabilità come definita dalla legge 104/1992, oppure se il fatto è commesso con l’uso di armi.

 

●      In sostanza, questa legge mira a proteggere le persone vulnerabili all’interno della famiglia o sotto l’autorità di un individuo.

       

Come si svolgono le indagini per maltrattamenti?

●      Le indagini per i casi di maltrattamenti seguono generalmente un processo che coinvolge diverse fasi:

●      Denuncia/Querela o Segnalazione: Le indagini possono iniziare con una Denuncia/Querela presentata dalla vittima, da un familiare o da un’altra persona a conoscenza dei presunti maltrattamenti. In alcuni casi, le autorità possono intervenire anche senza una denuncia, ad esempio se ricevono segnalazioni da parte di vicini di casa, insegnanti o assistenti sociali.

●      Raccolta di prove: Le autorità competenti, solitamente la polizia o i carabinieri, iniziano a raccogliere prove, quali le testimonianze relative alla presunta vittima e all’aggressore. Questo può includere l’interrogatorio della vittima, la raccolta delle sommarie informazione dei testimoni oculari, l’esame di documenti rilevanti come gli accessi al pronto soccorso effettuati da tutta la famiglia durante gli ultimi anni, la raccolta di prove fisiche (come fotografie delle lesioni) e altro ancora.

●      Indagini sul luogo: Se necessario, le autorità possono visitare il luogo in cui si ritiene che i maltrattamenti abbiano avuto luogo per raccogliere ulteriori prove o per valutare le condizioni di vita della vittima.

●      Esame Medico: La vittima può essere sottoposta a un esame medico per documentare le lesioni o le prove di abusi fisici o psicologici.

●      Valutazione dei Servizi Sociali: In alcuni casi, potrebbe essere coinvolto il supporto dei servizi sociali per valutare le condizioni della vittima e fornire assistenza appropriata.

●      maltrattamenti in famiglia perseguibile d’ufficio

Il termine “perseguibile d’ufficio” si riferisce ai reati che le autorità sono tenute a perseguire, indipendentemente dalla volontà della vittima o di chiunque altro. Il reato di maltrattamenti in famiglia è perseguibile d’ufficio, il che significa che le autorità sono obbligate a intraprendere azioni legali contro l’aggressore, anche senza la necessità di una denuncia formale da parte della vittima.

 

Le autorità competenti, come la polizia o i servizi sociali, possono intervenire e avviare un’indagine anche se non è stata presentata una denuncia o una querela, se sospettano che vi siano maltrattamenti in famiglia. Questo è particolarmente importante perché molte vittime possono essere riluttanti a denunciare gli abusi per varie ragioni, compreso il timore di ritorsioni o la dipendenza economica o emotiva dall’aggressore.

 

L’obbligo delle autorità di perseguire d’ufficio i maltrattamenti in famiglia è finalizzato a garantire la protezione delle vittime e a prevenire ulteriori abusi. L’art. 572 Cp prevede sanzioni severe per gli i maltrattanti, al fine di dissuadere comportamenti violenti e abusivi all’interno delle famiglie.

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